Giornata Internazionale dei Diritti delle Donne
L’8 marzo si celebra la Giornata Internazionale dei Diritti delle Donne, ed è proprio in questa giornata che si vuole focalizzare l’attenzione sull’ impegno di ogni donna nel proprio quotidiano. Questa data è segnata da un cammino difficile e lungo, ma che oggi è memoriale di conquiste sociali, economiche, politiche, di lotta alla discriminazione e alla violenza di cui molte sono state e sono ancora oggetto.
In questa data il pensiero va ad ogni madre, figlia, zia, lavoratrice, ed in particolare ad ogni infermiera. Invero, in Italia il mondo della sanità si colora sempre più di rosa, le infermiere rappresentano più del 79% della categoria.
L’inaspettato avvento della pandemia da Covid-19 ed il suo impatto hanno reso noto a milioni di persone l’importanza degli infermieri, a servizio di chi ha necessità, con la propria professionalità ed umanità.
Tuttavia, se nel primo periodo del Covid – 19 la retorica mediatica si è concentrata sull’elogio degli “infermieri angeli”, oggi, ad un anno da quei drammatici mesi, nel persistere della pandemia, è un altro l’elemento che emerge riflettendo sulla condizione degli infermieri, il filo rosso che conduce direttamente alla Giornata Internazionale dei Diritti delle Donne.
Le statistiche riportano la violenza verbale e fisica sugli operatori sanitari ed in particolare sugli infermieri come un fenomeno in crescita.
Secondo uno studio dell’Università Tor Vergata di Roma l’89% degli infermieri è stato vittima di violenza durante la sua vita professionale: circa 239 mila, di cui 180mila infermiere donne. E per oltre 130mila (il 58%) si è trattato di un’aggressione fisica.
La violenza sul posto di lavoro è definita dal National Institute of Occupational Safety and Health (NIOSH) come “aggressione fisica o tentativo di aggressione, comportamento minaccioso o abuso verbale che si verifica nel posto di lavoro”. La necessità di trovare una risposta quanto più immediata possibile, per tentare di arginare questo tipo di fenomeno, ha imposto ad istituzioni politiche e di rappresentanza, di attuare provvedimenti legislativi. Infatti dal 24 Settembre 2020 è in vigore la legge N°113 del 14 agosto 2020 – “Diposizioni in materia di sicurezza per gli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie nell’esercizio delle loro funzioni”.
Fondamentale diventa pianificare la promozione di iniziative di informazione e comunicazione istituzionali, volte a sensibilizzare i cittadini sull’importanza e rispetto del lavoro degli operatori sanitari e sociosanitari. Nella speranza di trovare una rete forte e compatta, che assurga ad argine contro episodi raccapriccianti di violenza, e contribuisca a prevenirli, creando un contesto lavorativo più sicuro ed una società più consapevole e civile.
L’augurio di oggi è rivolto ad ogni infermiera e, più in generale, ad ogni donna, con l’auspicio che si possano pienamente realizzare i loro diritti, sia nel contesto di vita privata sia in quello di vita lavorativa. Occorre continuare a lottare, scavalcando i muri degli stereotipi e dei pregiudizi.
#Rispettachitiaiuta, questo è l’hashtag che va sostenuto per dire fermamente “No alla violenza contro gli operatori della salute”. Donne, infermieri, il più grande nemico è il silenzio. Non permettiamo che questo mini il diritto alla sicurezza, al benessere e alla salute di ogni professionista.